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mercoledì 2 dicembre 2009

Celtic Frost - Monotheist (2006)













Tittle tracks: 
1. Progeny
2. Ground
3. A Dying God Coming into Human Flesh
4. Drown in Ashes
5. Os Abysmi Vel Daath
6. Obscured
7. Domain of Decay
8. Ain Elohim
9. Totengott
10. Synagoga Satanae
11. Winter (Requiem, Chapter Three: Finale)

Dati tecnici:
GENERE: Doom/Gothic

DURATA: 01:13:15
ANNO D'USCITA: 2006
ETICHETTA: PDR/Century Media

Official website:

www.celticfrost.com
 

Il souno di Monotheist è compatto in ognuno degli undici brani. La band ha voluto rendere l'idea di qualcosa di molto grezzo, insistente e "noise" ma irrimediabilemte oscuro. La voce di Tom "Warrior" è pesante ma non distorta, anche se non mancano parti di screaming soffocato, che portano iin sè grande rabbia e dolore allo stesso tempo. Le prime due canzoni sono stilisticamente molto vicine a quanto detto, avendo in sè poca orecchiabilità, ma trasmettono un ritmo incalzante che difficilmente non si fà subito apprezzare.
In particolare l'apertura di "Ground" (ascoltabile in streming sul sito della band") ha molte radici nel Doom, cosa presente qua e la in molti riff dell'intero album. Ben diversa è invece "A Dying God Coming into Human Flesh" che si apre con voce e atmosfere molto funeree, che richiamono ferocemente sonorità dark wave in stile  Dead Can Dance. Nel corpo della canzone però il suono diventa molto roccioso assumendo tratti tipicamente Doom, se non fosse che la voce, effettata e "noise" mescola tutte le carte in tavola, creando nell'ascoltatore una sensazione di forte claustrofobia e psicopatia... Pezzo indubbiamente variegato e interessante, in cui la band mostra molta originalità nel rispolverare e riattualizzare idee un pò dimenticate dalle grandi bands.

Molto simile stilisticamente anche l'inizio di "Drown in Ashes" dove una gotica voce femminile (dai forti richiami di Into The Pandemonium) introduce, accompagnata dalla voce di Warrior, che a tratti ricorda i duetti degli Swans. "Os Abysmi Vel Daath" è un altro pezzo molto convullso, pieno di sottofondi noise, con chitarre che sibilano e confondono la percezione del ritmo. Riff granitici e lentissimi, voce incazzata ma ragionata, i Celtic Frost ti portano per mano nel buio. Verso la fine del lungo brano sovrastano atmosfere infernali prima della ripresa conclusiva. "Obscured" come il titolo suggerisce è una lenta marcia solenne verso l'oscurità. Altri forti richiami alle atmosfere di Into the Pandemonium ma il pathos stavolta è arricchito dalle parti vocali molto melodiche e dalle doppie voci in molte parti. Ascoltandolo per la prima volta, ho provato il maligno impulso del suicidio! Per chi ama i suoi lenti e patetici ma allo tesso tempo malati, questo album è un vero capolavoro e  il brano in questione lo dimostra. "My Domain Of Decay" propone ritmi più serrati che ricalcano la scia di To Mega Therion, con atmosfere tipiche del vecchio black degli anni '80, cosa ancor più evidente nella successiva "Ain Elohim".
L'album sembra acquisire dunque intensità e riapprodare su sonorità molto Metal. "Incantation Against" è cantato dalla splendita voce lirica femminile, segnando una pausa spirituale e "acustica" prima del gran finale. Pezzo molto rilassante, che vi farà sicuramente riflettere e liberare la mente dai precedenti incubi sonori.
"Synagoga Satanae" è il lungo brano che segna di fatto la fine dell'album, anche se non è l'ultimo della tracklist. Un lungo intro precede il corpo della canzone, che ricalca le sonorità Doom/Black delle precedenti song. Tutta da ascoltare e da ammirare per come non riesca mai ad annoiare.
Di fatto l'album è chiuso dall'undicesimo brano, "Winter (Requiem)" stupendo brano strumentale, con tastiere solenni e atmosferiche che chiudono l'infernale messa oscurara celebrata dai Celtic Frost, tornati finalmente da un lungo sonno che per troppo tempo li aveva tenuti lontani dalla scena.


A cura di Arthur McPaul

2 commenti:

  1. Its nice site...
    thanks andvisit back me more..
    Good Luck!

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  2. Thanks and long life to Metal and peace for the men of all world!

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